Inviato da editore1 il Lun, 05/06/2017 - 11:05
Alta Val Metauro
Mecenati e artisti senza tempo. Terre sempre ospitali. Di boschi e chiostri e abbazie. Borghi che prendono il nome da legionari romani e le battaglie di questi con i cartaginesi. Gli architetti rinascimentali, centri storici e vicoli. Testimonianze di società e tradizione contadina. Di pionieri dell'agricoltura biologica.
Borghi dall'aspetto medievale vivo e chiese monumentali, palazzi. Calanchi, territori contesi tra i Malatesta e i Duchi di Urbino. Le attività artigianali. I longobardi e l'esercito romano-bizantino, i fiori viola e pistilli rossi dello zafferano.
Ecco poi le alture che dominano il territorio, importanza strategica. I mosaici policromi che accompagnano ancora la vita quotidiana di oggi e la via Flaminia. Bizantini, ostrogoti, longobardi, mulini con macine a pietra, mestieri dell'economia rurale. Forni e maiolicari.
Lungo tutto il bacino del Metauro, inoltre, si ascoltano storie di ultimi mugnai, seguendo il corso dei mulini idraulici, testimonianza di archeologia industriale.
Un “luogo di delizie” e umanisti.