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Mercatello sul Metauro

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Mercatello sul Metauro

Crocevia di viandanti e “mangia-asini”, terra di confine e mercato pulsante. Mercatello sul Metauro è un incontro ben assortito tra Marche, Umbria e Toscana. 

Il marchio di qualità di bandiera arancione (assegnato dal Touring Club Italiano per l’alto livello del servizio turistico, per la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale e per l’attenzione all’ospitalità e alla ricettività) è il riconoscimento più evidente della lungimiranza di una cittadina che, tra le prime in Italia, si è dotata di norme specifiche per la tutela del proprio patrimonio naturale e urbano. 

 

 

Alla congiunzione tra la parte più ampia e pianeggiante della verde valle del Metauro e quella che si allunga impervia verso i monti, Mercatello è un gioiello dalle radici antiche che ha saputo conservare gelosamente le tracce delle popolazioni che ne hanno segnato la storia, ma senza intaccarne l’immenso patrimonio naturalistico. 

I primi sono stati i confinanti Umbri, poi gli Etruschi e i Romani e, infine, i Longobardi. Una volta abbozzato l’impianto urbanistico, durante gli anni del Medioevo, è stato nel 1235 per volere di Papa Gregorio IX che ha assunto la conformazione attuale, tramite l’unione di ben sette castelli intorno a un’unica cinta muraria. 

Importantissimo centro appenninico di scambi e commercio, Mercatello sul Metauro prende il nome dall’alta concentrazione di mercanti e viandanti. Con il matrimonio tra Gentile Brancaleoni e il Duca Federico di Montefeltro, entra a far parte del Ducato di Urbino e si slega dalla Massa Trabaria dominata dalla Chiesa.

Esempi di quella perfetta simbiosi tra uomo e natura, sacro e profano, rigore e splendore si specchiano negli edifici del centro storico. C’è la monumentale chiesa di San Francesco, una delle più antiche costruzioni francescane in stile gotico primitivo, in cui sono racchiusi affreschi di artisti umbro-marchigiani, tavole del Pandolfi e del Guerrieri, il crocifisso e il polittico di scuola riminese. Ci sono la Chiesa di Santa Chiara, rimaneggiata nel 1646, la Chiesa di Santa Croce del 1300 e il Monastero delle Cappuccine con il santuario di Santa Veronica. 

 

 

Passeggiando tra le viuzze del centro storico si susseguono l’incompiuto Palazzo Ducale (XV secolo), Palazzo Gasparini (XVII secolo), il Municipio (fine XIX secolo) e il Monte di Pietà con l’arredo interno originario del Cinquecento. 

Nel quartiere medievale troviamo la caratteristica Porta del Morto e Porta Metauro oltre a poter ammirare una vista mozzafiato sul ponte romanico attraversato dal fiume Metauro. Su un rilievo che domina la valle si impone allo sguardo l’antico borgo murato di Castello della Pieve, in cui fu deciso l’esilio di Dante Alighieri: un susseguirsi di casette che si intersecano tra archi, logge, scale e giardini.

In questi vicoli che sanno di antico e, al tempo stesso, di moderno, ogni anno si celebrano feste che attirano visitatori da ogni parte d’Italia. La più rinomata è il Palio del Somaro che vede i “mangia-somari” (gli abitanti di Mercatello, chiamati così perché si spostavano con questi animali) sfidarsi in una corsa a dorso di asino tra i quattro cantoni del paese. 

 

 

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