"Loading..."

L'incanto di abbazie, eremi e monasteri

Schede primarie

L'incanto di abbazie, eremi e monasteri

Lì dove il tempo si ferma e si eleva l'anima. Dal luogo citato da Dante come il Monastero della Santa Croce di Fonte Avellana a Serra Sant'Abbondio alla pieve di campagna punto di riferimento per il paesaggio intorno tanto da fornire spunto per il nome stesso della cittadina. 

Ai santuari, fulcro dei cammini e dell'esperienza francescana: celebre quello de La Verna, proprio dove il Santo si ritirò nel 1224. Appennino, faggi e abeti furono e sono testimoni dell'evento delle stimmate. 

 

 

E gli altri ancora, che continuano a punteggiare il paesaggio come l'Eremo di Cerbaiolo e Pieve Santo Stefano, l’Eremo di San Francesco a Montecasale a Sansepolcro, l'Eremo della Casella a Caprese Michelangelo

Un territorio tanto vasto e vocato, che la curiosità del visitatore può spaziare all'infinito. 

C'è ad esempio il Monastero di S. Chiara ad Urbino, anche con la possibilità di rimanere alcuni giorni in meditazione e silenzio. Il Monastero Serve di Maria "S. Maria delle Grazie" a Sant'Angelo in Vado e il Monastero di S. Pietro e S. Cecilia a Cagli, con origini precedenti al Duecento. 

E Santa Chiara torna a Urbania con il convento a lei intitolato con le Clarisse ora trasferito sul panoramico Colle dei Cappuccini. A Urbania, quasi un congiunto al Ponte dei Cocci sul fiume Metauro si trova l’antico monastero benedettino di Santa Maria Maddalena; all’interno della Chiesa si può ammirare, sull’altare maggiore, il mirabile quadro della Maddalena penitente, opera del pittore Guido Cagnacci.

Anche in terra di Romagna Forlivese ci sono esempi di potenti abbazie, come quella di Sant'Ellero a Galeata. Secondo un’antica leggenda su questa terra ebbe luogo l’incontro-scontro tra il santo eremita Ellero, che a 12 anni attraversò gli Appennini e si ritirò nell’eremo di Galeata, e il re dei goti Teodorico. Un episodio che trova conferma in un bassorilievo dell’VIII secolo, oggi conservato al museo civico della cittadina, e in due luoghi distinti che risalgono alla stessa epoca: l’abbazia del V secolo, importante centro monastico fondato da Sant’Ellero che sorge lungo il sentiero delle cellette, e una sontuosa villa romana ritenuta residenza di Teodorico. 

E proseguendo, sempre in Romagna Forlivese, con la notevole serie delle altre: San Benedetto in Alpe, Portico e San Benedetto; San Donnino, Rocca San Casciano; Santa Maria, Predappio; Sant'Andrea, Dovadola; la badia di Santa Maria d'Urano a Bertinoro; le basiliche di San Mercuriale e la Basilica Santuario San Pellegrino Laziosi a Forlì; le chiese, monasteri e conventi (del Corpus Domini e di S. Agostino degli Eremitani a Forlì; S.Michele in Trebbana a Tredozio; dei Cappuccini a Modigliana); l'eremo di San Barnaba in Gamogna ancora a Tredozio, del 1053; l'ex Monastero di Santa Caterina a Forlì e l'ex Monastero di Scardavilla a Meldola; i monasteri (della SS. Annunziata, Tredozio; della Torre e chiesa di Santa Maria della Ripa, Forlì; delle Suore Clarisse di San Biagio sempre a Forlì e il Monastero di San Giovanni Battista a Forlimpopoli); i santuari (della Beata Vergine della Santità, Predappio; della Madonna degli Occhi, Santa Sofia; della Madonna del Cantone, Modigliana; della Madonna del Lago, Bertinoro; della Madonna del Popolo, Forlimpopoli; della Madonna del Sangue, Portico e San Benedetto; di Santa Maria delle Grazie a Fornò - Forlì. 

E il Santuario ed eremo di Montepaolo a Dovadola, prima residenza italiana di S. Antonio da Padova nel 1221.