Il Palazzo Comunale
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Il Palazzo Comunale
Sito in Piazza Luceoli, costruzione del 1800 su disegno dell’architetto Giuseppe Fabri di S. Ippolito. In puro stile rinascimentale, poggia i muri dell’ala a destra della torre su quelli dell’antico Palazzo del Podestà e di quello dei Priori. Nell'atrio è collocata una colonna miliare risalente del 305 d.C., proveniente dal predio Colnovello segnava il miglio CXL da Roma (140°) quando nei pressi passava la Via Flaminia. Il Palazzo Comunale di piazza Luceoli occupa per una parte l’area della vetusta sede comunale, dall’attuale portale principale alla facciata prospiciente la via Allegrini che conduce sulla rocca di Sant’Ubaldo, dove troviamo i ruderi della residenza dei Gabrielli. L’altra parte era in passato percorsa dalla via Flaminia e vi sorgeva l’osteria delle Logge. La ricostruzione delle vicende trae origine dal terribile terremoto del 1781 che rese inagibile la sede comune obbligando il magistrato a trasferirsi nel Palazzo pretorio di piazza Garibaldi. In particolare viene innalzata la torre (1870) che si porterà a compimento nel 1888 su disegno dell’ing. Tobia Morena (l’attuale forma risale invece al 1970) e si dà la sistemazione definitiva alla «sala grande», sempre su disegno del suddetto tecnico (1879).
Attualmente nel piano terra troviamo l’edificio di stato civile (dov’era la farmacia), un negozio (dov’era la pizzicheria), il bar centrale. Questo locale adibito inizialmente a macello fu, intorno al 1840, trasformato in caffè per dare al paese un locale che lo mettesse sullo stesso piano di altri centri, secondo lo stile dei tempi. Ai piani superiori sono gli altri uffici, ai quali si accede attraverso una scalinata ampia e comoda. All’interno dell’edificio si possono ammirare beni artistici di notevole interesse. Nell’ingresso troviamo l’architrave dell’antica chiesa di Col Novello, un elemento di pulpito (sec. IX) rinvenuto presso la chiesa di San Crescentino, l’artistica lapide che l’amministrazione comunale dedicò all’ultimo maestro di cappella Natale Pellicci nella quale è fatta menzione del celebre tenore cantianese Giuseppe Capponi. Vi è anche uno stemma del duca Guidubaldo II: l’unico ad essere insignito dell’onorificenza del «Toson d’oro». Nel gabinetto del sindaco troviamo l’antica «Savonarola», donata dal duca Francesco Maria II Della Rovere alla chiesa del Sasso e trasferita in Comune dopo la demolizione di quell’antica abbazia che era di ius patrimonio comunale, e un busto del già ricordato generale Bartolucci, copia di quello eretto a Roma sul Granicolo. Nella torre è sistemata la «macchina» dell’antico orologio. Infine va segnalata, murata fra due porte del caffè centrale, una lapide con le misure dei laterizi e lineari posta in opera nel 1827.

61044 Cantiano (PU)