Gli Oratori
Schede primarie
Gli Oratori
Un grande e crescente interesse per la storia sta portando un numero sempre maggiore di persone a riscoprire l'esperienza delle Confraternite per non dimenticare e non perdere quel patrimonio prezioso che si è accumulato nei secoli.
Esse hanno accompagnato il cammino umano con una varietà incredibile di opere creative che ancora oggi sono alla base della struttura sociale del nostro paese.
Le loro sedi, gli Oratori, sono disseminati nei centri urbani più antichi e custodiscono ancora gelosamente le tracce di quella storia; tracce così straordinarie da essere spesso annoverate tra i capitoli principali della storia dell'arte italiana.
Alcuni di questi oratori sono sempre aperti, per altri occorre fare richiesta; ma per visitarli è necessario non solo il custode bensì, soprattutto, un desiderio di conoscenza.
In queste poche righe non è certo possibile un approfondimento specifico di ogni realtà; la nostra proposta è lo spunto per suscitare il desiderio di un incontro - perché di questo si tratta - con la religiosità di un popolo; un incontro che implica un accostarsi, un entrare a contatto e quindi conoscenza e rispetto.
- Oratorio di San Gaetano
Appartiene a quella che fu la prima chiesa della comunità domenicana, si trova in fondo in Via San Domenico. Custodisce uno splendido affresco di Ottavio Nelli, "Madonna del latte con angeli musicanti ed i Santi Domenico e Pietro martire.
- Oratorio della Morte
Sede della Confraternita che provvedeva alla sepoltura cristiana dei defunti. Sul suo altare troneggia la splendida Crocifissione con dolenti e Maddalena di Federico Barocci, dipinta tra il 1597 e il 1603, racchiusa in una ricca cornice d'oro, scolpita su disegno dello stesso pittore.
- Oratorio del Corpus Domini
Bellissima chiesa degli inizi del secolo XVI. La storia gloriosa del sodalizio è documentata da alcuni dei dipinti più belli che oggi custodisce il Palazzo Ducale: La Comunione degli Apostoli di Giusto di Gand, La profanazione dell'Ostia di Paolo Uccello, Resurrezione e Ultima Cena di Tiziano. Tra i suoi iscritti figuravano Giovanni Santi, Raffaello, Timoteo Viti, Federico Barocci.
- Oratorio di Sant'Andrea Avelllino
A pianta circolare, realizzato agli inizi del '700. Originariamente era intitolato a San Sebastiano cui è dedicato il dipinto all'altare maggiore, opera di Giovanni Santi, oggi sostituito da una copia del 1904.
- Oratorio delle Cinque Piaghe
Piccolissimo, molto ben conservato. È testimonianza di un gusto popolare che sa porsi dignitosamente accanto a capolavori di grandi maestri.
- Oratorio della Santa Croce
Il più antico e forse il più ricco, prima delle spoliazioni napoleoniche. Vi si raccoglieva una confraternita di disciplinati costituitasi agli inizi del Trecento. Sul posto sono ancora visibili affreschi di Giovanni Santi, Ottaviano Nelli, Giorgio Picchi.
- Oratorio di San Giovanni
Affrescato nel 1416 dai Fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino. Straordinario esempio di quel gotico internazionale che rappresenta l'ultimo anello di congiuntura tra le pittura medievale e le nuove conquiste rinascimentali.
- Oratorio di San Giuseppe
Il gioiello di questa Confraternita - che si è distinta nell'assistere i condannati a morte e i loro familiari - è costituito dal Presepe realizzato in scagliola tra il 1545 e il 1550 dal plastificatore urbinate Federico Brandani.
- Oratorio della visitazione
Questo Oratorio nacque nello stesso anno in cui venne istituita l'omonima Confraternita sotto la direzione di Don Giovanni Bartolini. (...)
L'edificio è a pianta rettangolare, ad aula unica, sormontata da una delicata volta, affrescata nella parte centrale da Francesco Antonio Rondelli (1759 - 1848) con l'immagine dell' Assunta. All'interno, sulla parete sinistra, è appeso un piccoloRitratto di Don Giovanni Bartolini che lo ricorda tra i primi confratelli. Poco più avanti è conservata una tela rappresentante la Crocifissione, disposta frontalmente all' Annunciazione, sulla parete opposta. Le due tele, ricondicibili al Cialdieri, provengono dalla demolita chiesa di San Lorenzo in Solfinelli (presso Pieve di Cagna).
A sinistra una tela seicentesca di pittore ignoto raffigura la Madonna della Mercede e S. Francesco di Paola, contitolare insieme alla Vergine , della Confraternita.
Sulla parete di destra, a ricordo del suo soggiorno urbinate, un Ritratto del Beato Ippolito Galantini. All'altare si ammira una tela dipinta da Alfonso Patanazzi (1580-1616 ) raffigurante la Visitazione di Maria a S. Elisabetta.
