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Una valle scrigno di sapori: patata, zafferano, goletta

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Una valle scrigno di sapori: patata, zafferano, goletta

Sapori di montagna. Forti, gustosi e nutrienti. Di tradizione, di innovazione nelle forme di commercio di oggi. Conosciuti da sempre e reinterpretati nel tempo, mantenendo teso il filo del come si faceva una volta. 

E allora ecco i terreni ricchi di potassio e magnesio e il clima montano che uniti alla lavorazione costante e caparbia con piantagione manuale, esprimono il loro risultato nella patata di Sompiano, bianca o rossa. Ecco quindi gli gnocchi, gli abbinamenti per arrosti e la superba cottura alla brace. Il prodotto negli ultimi tempi è stato oggetto di azioni di valorizzazione per esaltarne il valore e ampliarne gli estimatori. 

Le vie della promozione odierna si intersecano con  le vie del commercio d'altri tempi nello zafferano, prodotto a Borgo Pace, Peglio e Sant'Angelo in Vado, giunto da queste parti dalle regioni limitrofe e utilizzato nei secoli passati più come forma di baratto che per consumo diretto. Oggi la storia ce lo consegna nella forma del pane allo zafferano: da pane della Pasqua, con il suo giallo dorato è oggi sulle tavole sempre. 

Espressione della gloriosa arte norcina di queste parti è invece la Goletta di Mercatello sul Metauro. Arriva dal guanciale del maiale, dopo essere stata sotto sale e ricperta di pepe si asciuga vicino al camino per stagionare in cantina. Sfrigolata su una padella di ferro con vino bianco, accompagnata dal pane, è un ottimo spuntino per stare comodi a guardare il paesaggio fuori da una finestra, specie nelle giornate invernali. Un salume da meditazione.