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Peglio

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Peglio

La terrazza green sul Montefeltro. Un borgo antico, saliscendi di vialetti ricchi di vegetazione,  costella la bella valle del Metauro. Con gruppi di case medievali costruite con gusto dalle cui finestre si spandono i sapori buoni della tradizione genuina di una volta. Elementi di passato che in un unico respiro si mescolano ai nuovi segnali di un’economia innovativa che fa perno sul risparmio energetico. 

L’immagine è quella della torre di avvistamento di Peglio, nel Medioevo utilizzata come baluardo per scorgere i nemici e per rintanarsi dietro le sue pietre possenti. Distrutta durante i bombardamenti del secondo conflitto mondiale e poi pazientemente ricostruita, è oggi un faro da cui si irradia la filosofia green che da qualche anno ha preso piede nella vallata attraverso i tanti interventi mirati all’autosufficienza energetica, alla produzione di energia da fonti rinnovabili e alla salvaguardia di quel bene primario che è l’acqua. 

 

 

Lungo le vie del borgo le fontane di piazza Petrangolini e Ca' Durante, la vecchia fonte lavatoio, la cisterna interrata in piazza Giovanni XIII e la piccola sorgente naturale a Ca' Batazzi vanno a formare un percorso denominato “le vie dell’acqua” che mostra al visitatore come i punti idrici storici siano oggi al centro di un sistema di irrigazione temporizzato delle aree verdi e del nuovo piano di raccolta differenziata. (B6. Le vie dell'acqua)

Le tracce scavate nella roccia raccontano di riti popolari e di antiche credenze sopravvissute al razionalismo della modernità. Tra tutti il sentiero detto “Sulle orme del diavolo” che da sempre affascina grandi e piccini. Dell’antico insediamento di origine romana, denominato Castrum Pilei, Peglio conserva la caratteristica torre quadrangolare (Torre del Girone, con la tipica campana del XVI secolo), che si impone sull’intricato reticolo di stradine che degradano nel sottostante borgo medievale. 

 

 

I segni della dominazione longobarda - la storia narra che, alla morte di Pipino il Breve nel 768, la Massa Trabaria compresa la cittadina di Peglio fu donata al patrimonio di San Pietro - si conservano nelle cripte della chiesa di San Fortunato, una delle pievi più antiche della diocesi urbinate, ma ricostruita in stile barocco. Al suo interno c’è anche una “Via Crucis”, probabilmente prodotta nelle botteghe di ceramica della vicina Casteldurante. 

Nella storica casa del Vicario ha sede l’università delle arti che, attraverso la didattica e gli itinerari tematici, applica le regole del riuso e del riciclo creativo. La contaminazione tra antico e moderno è la dominante del percorso “La materia dello spirito. Itinerario tra cielo e terra” che abbraccia la parte vecchia di Peglio con le opere di artisti contemporanei locali che convivono con elementi identificativi del contesto urbano.

In estate, nelle fresche notti illuminate dalla luna, il borgo si veste di incantesimo e magia durante la manifestazione “De gustibus”: tra le stradine tornano i temerari danzatori col fuoco, i pittori girovaghi e le ballerine che si muovono sui ritmi allegri di canzoni senza tempo. 

L’estasi del turista è anche per l’ampia offerta di piatti della tradizione.

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