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Un viaggio nell'archeologia

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Un viaggio nell'archeologia

Strade stesse che evocano passaggi secolari. Che a trovarsi lì oggi c'è da chiudere gli occhi e immaginarsi ad assistere alla realizzazione di un mosaico, di quelli per i quali oggi si fa la fila. Splendori da ammirare in situ o nei musei, per itinerari all'insegna dell'arte e della storia. 

A Macerata Feltria, il Museo civico archeologico ricostruisce la storia antica del Montefeltro, partendo dalla preistoria fino ai romani, con riferimento alla città di Pitinum Pisaurense, con in manufatti rinvenuti durante gli scavi. 

In Alta Valle del Metauro, a Sant’Angelo in Vado si aggiunge la Domus del Mito. La domus gentilizia di Campo della Pieve è un tripudio di mosaici, fra scene di caccia, la Medusa, gli animali marini, il carro di Nettuno, fino a Bacco. 

A proposito di passaggi, ecco la galleria nella Gola del Furlo. Partendo da precedenti opere di epoca etrusca, fra il 76 e il 77 d.C. l’imperatore Vespasiano ne organizza la realizzazione, proprio nel punto più stretto della Gola. I suoi quasi quaranta metri sono da percorrere osservando le tracce di scalpellino e piccone ancora visibili sulla roccia, sentendone quasi il battito. 

In località Colombara di Acqualagna, poi, nella villa rustica degli inizi del II secolo a.C.ci sono i blocchetti di scaglia rosa del Furlo e il travertino del Nerone. Il Museo Antiquarium Pitinum Mergens celebra la via Flaminia e i ritrovamenti nel territorio, come pure il museo archeologico di Cagli

Nell'area della Riserva Naturale del Sasso di Simone, l'Antiquarium consegna cippi e lapidi di età imperiale ed esempi di statuaria romana. 

A Serra Sant’Abbondio, nell'area del Catria e Nerone, poco lontano dal centro storico, nell'area del cimitero, c'è la cripta paleocristiana di San Biagio, una delle testimonianze storico-artistiche più antica delle Marche (VII o VIII secolo). Costruita con reperti provenienti da un tempio pagano, fu realizzata all’inizio della diffusione del cristianesimo nella valle del Cesano. 

In Alta Umbria gli itinerari archeologici intersecano la via Flaminia, con Tadinum (Gualdo Tadino) e vicus Helvillum (Fossato di Vico) e ancora Sigillo con le loro raccolte archeologiche, fino a Gubbio. E sembra che Plinio il Giovane abbia soggiornato a lungo nella località di San Giustino, che ancora oggi porta il suo nome, Colle Plinio, impreziosita da scavi archeologici conservati nel museo omonimo.

L'antica Iguvium, eletta municipio nel 90 a.C. è centro fiorente già da allora. Nel Palazzo dei Consoli si conservano le Tavole eugubine, splendida testimonianza della vita religiosa e politico sociale della cittadina, che accoglie con il teatro romano, cornice di spettacoli estivi ancora oggi e ancora il Mausoleo di Pomponio Grecino le Terme di via degli Ortacci. 

Nella Romagna Forlivese, a Galeata, c'è la monumentale Villa di Teodorico con tanto di impianto termale. Si passeggia nel sito archeologico della città romana di Mevaniola, con terme e teatro e nel  Museo Civico 'Monsignor Domenico Mambrini'. Le sale della sezione archeologica accompagnano nel tempo. 

Come pure nel Maf-Museo archeologico di Forlimpopoli dove il viaggio parte dal Paleolitico Interiore per arrivare alla vita quotidiana di Forum Popili, il centro fondato dai romani nel II sec. a.C. 

A Sant'Angelo in Vado, scavi archeologici hanno riportato alla luce la Domus del Mito, l’intera articolazione di una grande domus gentilizia eretta verso la fine del I sec. d.C. La ritrovata città romana di Tifernum Mataurense è impreziosita da un ricco complesso di mosaici figurati, il più cospicuo tornato alla luce nelle Marche da decenni.

Un museo archeologico è anche a Santa Maria nel Castello di Tredozio.