La macchina del tempo: feste e rievocazioni storiche
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La macchina del tempo: feste e rievocazioni storiche
Rullo di tamburi, teso l'arco della balestra. Gli sbandieratori e il torneo storico che avanza. Celebrazioni per il ritorno dalla battaglia e festeggiamenti. Danze di corte e giullari. Sono tanti, oggi, i momenti in cui sembra davvero di vivere giornate come quelle che caratterizzavano la vita e le corti di questa vivacissima e nobilissima parte d’Italia secoli fa. Con un'organizzazione e un impegno collettivo assoluti, che nulla lasciano al caso o all’improvvisazione per regalare agli ospiti esperienze indimenticabili.
Interminabile la lista delle tappe di questo realistico ed emozionante viaggio nel tempo tra i borghi dell’Appennino Centrale.
A Urbino, si celebrano ancora oggi la figura del Duca e della Signoria del Montefeltro con figuranti in parata, musici con cornamuse rinascimentali, danze, fino a racconti medievali che echeggiano nelle vie della cittadina. All'insegna della gara del tiro con l'arco, i Montefeltro e i Malatesta si fronteggiano ancora. Ecco la Giostra delle Aquile. E c'è anche il Gioco della Aita, dove destrezza, forza e gioco di squadra portano a conquistare la bandiera della squadra avversaria. Tutto questo è la Festa del Duca.
A Piandimeleto si celebrano invece i Conti Oliva con il Palio dedicato, con la contesa fra gli arcieri, come per i momenti che al tempo decretavano il migliore.
A Monte Cerignone le atmosfere medievali, con la corte che scende in parata dal castello, accompagnata lungo le vie del paese da sbandieratori, trampolieri, giullari e menestrelli, rivivono durante la rievocazione storica e il Palio dell’uovo.
In Alta Valle del Metauro, a Fermignano, lo splendore della città intatta si conserva tra i vicoli del centro storico, chiamato il Pianello, dove ogni anno in occasione delle feste si rispolverano le atmosfere ovattate e scanzonate del passato. La domenica successiva a quella di Pasqua, ad esempio, è tradizione che si svolga il Palio della Rana con le sette contrade che si sfidano con le carriole tra sbandieratori, rievocazioni in costume, giochi rinascimentali e cene nelle taverne.
A Mercatello i “Magna someri” (mangia somari) si incontrano sul campo per, appunto, il Palio dei Somari con la sfida dei cantoni. Cambiando i costumi, che qui diventano colorate magliette a righe e con l'aggiunta di impomatati baffi a manubrio, altra rievocazione, a Fermignano, è il Gran premio del biciclo ottocentesco.
Con la sfida del palo sopra la vasca dove rimanere in equilibrio contrastando l'avversario, con la corsa a cavallo cercando di infilare gli anelli nell'asta, con la corsa dei paggi nel sacco e con il tiro alla fune, a Cagli nel Catria e Nerone si torna al Gioco dell'Oca. Esattamente come “ni tempi carnevaleschi” come scrive lo storico cagliese del XVII secolo, Antonio Gucci, nei suoi “Annali”, raccontando che “si usava giuocare al giuoco dell'oca fino all'anno 1543”.
A Serra Sant'Abbondio per il Palio della rocca c'è l'emozionante corsa delle oche. Nella storia della rocca torna Federico da Montefeltro che commissionò proprio a Francesco di Giorgio Martini - architetto del suo Palazzo Ducale a Urbino - il progetto della Rocca della Serra.
Nel Palio della Pannocchia di Piobbico si celebrano invece le vicende dei Brancaleoni.
In Valtiberina Toscana, a Badia Tedalda, si respirano atmosfere di un’epoca ormai estinta, che qui come in altri luoghi continuano invece a vivere. Una volta l’anno, infatti, i monaci dal saio nero di San Benedetto guidati dal loro abate tornano ad animare la vita dell’antica abbazia di Sant’Angelo Michele dei Tedaldi e presiedono il Palio dei Castelli. La rievocazione storica si snoda lungo le strade del paese in un percorso in salita verso il castello segnato da messe cantate, antiche liturgie e degustazioni nelle taverne medievali traboccanti di piatti tipici e mescita di vino. Il momento più atteso è il torneo equestre della lancia e dell'anello che vede sfidarsi in gare di abilità i valenti cavalieri dei castelli della Badia Tedalda. A Pieve Santo Stefano c'è invece il Palio dei Lumi, torneo di calcio storico con la sfida delle squadre in rappresentanza dei rioni del paese.
In Alta Umbria, a Gubbio, ben cinque giorni sono dedicati al Festival del Medioevo mentre nel Palio della Balestra si ammira l'abilità dei tiratori della stessa Gubbio e di Sansepolcro, al loro posto con l'antica balestra da postazione. E che dire della Festa dei Ceri, atto di devozione secolare che ne fa manifestazione focloristica fra le più antiche e nota dell'intera Penisola, con tracce certe già dal 1160.
A Fossato di Vico la vita quotidiana del Medioevo e i suoi antichi mestieri sono riproposti durante la Festa degli statuti.
È invece l'11 settembre 1334 quando un pellegrino francese attraversa il territorio dell'antica “Pratalonga”, oggi Pietralunga. Si imbatte nel cadavere di un uomo e viene pertanto accusato della sua uccisione. Condannato a morte, nel momento decisivo sul patibolo, la mannaja torna indietro verso il boja. E si grida quindi al miracolo. L'evento ispira pertanto il Palio della Mannaja, giornata di rievocazione storica.
La donazione della Santa Spina alla cittadina di Montone da parte del duca Fortebracci è alla base del corteo storico di oggi mentre a Gualdo Tadino, con il Palio di San Michele Arcangelo, son ben tre i giorni di sfida intensa: corsa con il carretto, tiro con la fionda, tiro con l'arco, corsa al pelo sul somaro. E la storia della Bastola, donna misteriosa.
Alla Repubblica di Cospaia, a San Giustino, è dedicata la rievocazione storica che abbina iniziative di elevato spessore culturale a mostre, spettacoli teatrali, scene storiche, stand e laboratori del gusto.
E Valfabbrica ha il suo Palio con un torneo medioevale cavalleresco che richiede abilità e precisione dei partecipanti.
Sanno invece di Risorgimento le rievocazioni a Umbertide quando tra spettacoli teatrali, battaglie, concerti e balli popolari rivivono le atmosfere del passato durante la rievocazione storica chiamata Fratta dell’Ottocento.
Meldola, ancora, è borgo di serate medievali alla luce delle torce. Terra di antiche filande, di cave e mercati. Con la caratteristica rievocazione storica degli Otto castelli per un palio: tra spettacoli di scherma e falconeria, sbandieratori, duelli, cibi e mestieri dell'epoca, le squadre delle otto famiglie si contendono il dominio della roccaforte. Echi della Rocca delle Caminate anche con Falchi e Archi.
A Premilcuore “La contesa dei Castelli” è un’affascinante rievocazione estiva in cui gli antichi castelli di Montalto, Castel dell'Alpe e Premilcuore si affrontano in prove di abilità con armi e cavalli sullo sfondo di un centro storico brulicante di cortigiani, popolani, mercanti, astrologi, mendicanti e soldati.
A proposito di balestre, poi, a Forlì c'è un vero e proprio campionato italiano di tiro, fra ispirazione antica e competizione moderna. Secondo un’antica leggenda, poi, a Galeata ebbe luogo l’incontro-scontro tra il santo eremita Ellero, che a 12 anni attraversò gli Appennini e si ritirò nell’eremo di Galeata, e il re dei goti Teodorico. L'evento è ricordato in occasione della Fiera del Cavallo quando il borgo si vivacizza con spettacoli equestri, conferenze, musica e giochi.
Senza dimenticare quanto eventi simili siano occasione di sbirciare in botteghe medievali, gustare i piatti della tradizione e lasciarsi conquistare dal territorio.