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Pennabilli

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Pennabilli

Pura poesia. Fonte d’ispirazione per una delle menti più creative e fantasiose del nostro tempo. Questo borgo medievale, sulle pendici occidentali del Monte Carpegna, fu per vent’anni la dimora di Tonino Guerra, che lo scelse come teatro della propria attività artistica.

Nacquero così i “luoghi dell’anima”: percorsi unici al mondo, che si snodano lungo le vie del borgo montano e della Valmarecchia. Installazioni, iniziative e allestimenti che reinventano il rapporto tra l’arte e lo spazio urbano. Questo patrimonio, da esplorare attraverso l’intera Pennabilii, trasforma il territorio in un vero e proprio museo diffuso.

 

Impossibile non lasciarsi incantare dalla sottile magia di queste originalissime “aree museali”, che fondono la fantasia dell’uomo con la natura viva del paesaggio. Come l’Orto dei Frutti Dimenticati, un museo dei sapori che protegge e valorizza la flora spontanea dell’Appennino, preservando alcune preziose specie quali il biricoccolo, la corniola, il giuggiolo, la ciliegia cuccarina. Atmosfere sognanti accompagnano il percorso all’interno dell’Orto, costellato di opere dal sentore fiabesco. Simboli, forme e colori che, con semplicità, esprimono messaggi universali: la Porta delle Lumache e il Bosco Incontaminato, ad esempio, invitano alla riflessione, alla lentezza e alla gioia interiore; la fontana della Voce della Foglia simboleggia la linfa vitale, attraverso lo zampillio dell’acqua.

 

 

Dall’Orto, proseguendo il cammino per le vie del borgo, si snoda la meravigliosa Strada delle Meridiane, popolata da splendidi orologi solari, che scandiscono il tempo con metodi risalenti ad epoche diverse. Lungo questa suggestiva via, si trova un originale omaggio a Federico Fellini e Giulietta Masina, i cui visi s’incontrano in un poetico gioco di ombre.

Se i “luoghi dell’anima” evocano una spiritualità profonda, altrettanto fanno i luoghi storici del borgo, testimonianze di un passato intimamente legato al culto religioso. L’antica presenza della diocesi ha infatti lasciato in eredità pregiate architetture ecclesiastiche, come la Cattedrale, il Santuario di Sant'Agostino, con il monumento della Madonna delle Grazie, il Convento delle Agostiniane, la Chiesa e l'Ospedale della Misericordia.

 

Legato alla sfera del divino è anche il nome stesso del paese, la cui fondazione risale all’epoca etrusco-romana: se “Penna” fa riferimento alla vetta su cui sorge, “Billi” deriverebbe invece da Bel, nome etrusco del dio Bal. Per secoli diviso nei castelli di Penna e Billi, il paese divenne un unico comune nel 1350: a suggellare il patto, la “pietra della pace”, oggi interrata nei pressi dell’attuale fontana della piazza principale del paese.
 

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