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Macerata Feltria

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Macerata Feltria

Il paese delle meraviglie. Un borgo medievale immerso tra le colline che si trasforma durante il periodo natalizio in un suggestivo intreccio di fiabe e personaggi animati con sculture in cioccolato e stradine dense di leccornie. 

La fortuna di Macerata Feltria però non viene dalle favole, ma da incroci con la storia vera, testimoniati dal ricco patrimonio di reperti e iscrizioni conservati nei suoi musei. Chiamata in epoca romana Pitinum Pisaurense, era un noto centro di taglio e commercio del legname il cui municipio è distrutto dai Goti nel 552. Sui suoi resti, ecco la pieve di San Cassiano, nell’alto Medioevo, con impianto basilicale a tre navate e numerosi frammenti provenienti dalla costruzione precedente. 

 

 

Risale invece a epoche successive l’impianto urbanistico attuale, con il borgo antico a ridosso della valle del torrente Apsa, sormontato da un castello fortificato a lungo conteso nella lotta intestina tra Montefeltro e Malatesta. Le cronache del tempo riportano il giuramento degli uomini “liberi” al comune di Rimini, nel 1233: fedeli per tutto il basso Medioevo. A quegli anni risale la costruzione del Palazzo del Podestà, oggi sede del Museo civico archeologico, con il portale gotico in pietra arenaria, gli stemmi delle diverse casate che si sono succedute e l’antica torre romanica che oggi ospita il Museo paleontologico. 

A ridosso del castello si staglia la chiesa di San Francesco (1376) con il crocifisso dipinto da Carlo da Camerino (poi trasferito nella parrocchia ottocentesca dagli interni neoclassici di San Michele Arcangelo). Occupata da Federico da Montefeltro nel 1463, Macerata Feltria si stacca dal dominio romagnolo ed entra a far parte del ducato di Urbino. Grazie alla mano sapiente di Francesco di Giorgio Martini il borgo inizia ad allargarsi sull’area del vecchio mercato e si modella seguendo le regole della misura, della prospettiva e del rigore teorizzate durante il rinascimento. Nascono così edifici come il convento di Santa Chiara, l’oratorio di San Giuseppe che conserva una Madonna del Rosario di scuola baroccesca, la chiesa di Sant’Antonio e i palazzi Mazzoli, Gentili-Belli e Antimi-Clari con relativa cappella gentilizia. 

 

 

Di epoca moderna è invece il Teatro Angelo Battelli con la graziosa sala a palchetti del 1932 e la biblioteca. Merita una visita la pieve di San Cassiano in Pitino dell’XI secolo con i suoi scavi archeologici: in stile romanico, è una delle più antiche chiese del Montefeltro, costruita con materiali provenienti da un tempio pagano dedicato al dio Saturno. 

Il circuito museale abbraccia anche il museo di archeologia industriale che accompagna alla scoperta di attrezzature funzionanti, già attive in officine meccaniche. Ci sono per esempio la macchina del 1898 usata nelle operazioni di trebbiatura e un motore del 1908 grazie al quale funzionavano tornio, trapano orizzontale e mola. E il museo della radio d’epoca che comprende un centinaio di apparecchi originali frutto di un paziente lavoro di restauro conservativo, ricerca e studio. 

 

 

Macerata Feltria è oggi anche sede delle Pitinum Thermae, uno stabilimento termale in cui vengono sfruttate le proprietà terapeutiche delle acque sulfuree che sgorgano nella valle. 

I turisti arrivano a fiumi per assistere agli eventi di richiamo come il Paese delle Meraviglie, manifestazione che trasforma il borgo in un posto da fiaba grazie a scenografie da sogno, mercatini di natale e sculture in cioccolato, la sfilata di maschere e carri allegorici durante il Carnevale dei ragazzi, l’antica fiera di San Giuseppe e la mostra mercato di gioielli e antiquariato. 

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