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Palazzo Battiferri

Schede primarie

Palazzo Battiferri

"Ultimo lavoro realizzato per l'Università di Urbino (da Giancarlo de Carlo), la facoltà di Economia può essere definita un complesso architettonico eterogeneo, dove diverse forme e funzioni, convergono verso una sperimentazione volta al recupero degli edifici preesistenti. Concorrono a creare l'insieme di Palazzo Battiferri gli edifici di: Palazzo Brandani, il Convento di San Benedetto e la casa delle monache agostiniane. La Facoltà di Economia si innalza da un angolo meridionale della sagoma cittadina e domina parte del paesaggio feltresco, diventandone piattaforma panoramica. De Carlo, che vive la maturità della sua esperienza urbinate, affronta il progetto di riassetto e riconversione dei palazzi incastonati nell'isolato chiuso tra via Saffi e via Piave, con uno sguardo volutamente rivolto alla percezione del paesaggio collinare, che si gode in questo punto a ridosso delle mura cittadine. Il progetto di riconversione mostra una  decisa libertà d'intervento ed un recupero, che pur rispettando la stratificazione storico - architettonica, non resta esclusivamente filologica. Obiettivi dell'architetto, oltre all'intensificazione del rapporto edificio - paesaggio, sono: la creazione di un reticolo connettivo tra le diverse strutture e  l'inserzione organica del complesso nell'arzigogolo del tessuto urbanistico. Tutte le scelte seguono queste tre linee guida, non escludendo soluzioni originali e molto coraggiose, in un opera di non  facile recupero. 
L'ingresso principale (non l'unico),  coronato da portale settecentesco, è posto in via Saffi ed è quinta di una stretta feritoia aperta tra l'Oratorio del Convento di San Benedetto e la casa delle monache agostiniane. L'entrata si pone in modo dialogante tra i diversi spazi: il corpo centrale dell'edificio, una delle due corti interne ed il vestibolo antistante l'Oratorio. I forti dislivelli presenti all'interno del complesso di Palazzo Battiferri appaiono evidenti, come evidenti appaiono le soluzioni decarliane per ovviare in modo funzionale a queste questioni ambientali, infatti, la torre scala (nord), inserita nella prima corte interna, diviene un efficace legante. Il morso contemporaneo delle torri scala, erte entrambe nelle due corti interne, pur rompendo l'univocità del laterizio, risultano veicoli per i tre corpi emersi del complesso architettonico della facoltà (Palazzo Brandani, casa delle agostiniane, Convento di San Benedetto), preservandone  i perimetri murari. Il lato sud dell'agglomerato è occupato da Palazzo Brandani, che si forgia  sull'angolo acuto che nasce dall'incontro di via Saffi con via Piave. Poggiato sul disegno delle antiche mura cittadine, il palazzo ottempera a funzioni amministrative assecondando la  divisione privata delle stanze interne. La sottostante scala a ventaglio apre un varco verso il corpo centrale, il Convento di San Benedetto. L'edificio, alto e sgombro su quattro lati, si erge a bastione sul paesaggio ed è coronato da una panoramica piccionaia, che offre una vista esclusiva verso il prato - tetto  del Magistero. La facciata ovest del Convento, con portico al pian terreno ed austere finestre ai piani superiori, mostra nel suo angolo meridionale una finestra incorniciata, che si relaziona con la finestra del Gallo di Palazzo Ducale sia per orientamento che per proporzioni. Il giardino pensile, incastonato nel cuore del complesso, ospita i resti delle antiche mura rinvenute nei lavori di scavo per l'Auditorium sottostante. Ultimo richiamo alla persona di Carlo Bo è l'inscrizione che campeggia vicino alla meridiana solare, posta sull'ala occidentale del Convento, che si affaccia verso lo spazio verde. Le soluzioni funzionali per gli interni da adibire ad aule, biblioteca e sale studio, trasformano gli impedimenti dovuti al dislivello in possibilità architettoniche, con ricorrenti soppalcature ed innovativi sistemi acustici che mettono in relazione spazzi contigui (orecchi acustici dell'aula Blu). Le viscere di Palazzo Battiferri sono attraversate dalla grande stiva colonnata, che è prosecuzione della entrata secondaria di via Piave e che svincola gli spazi del caffè e dell'Auditorio dalle canoniche funzioni accademiche, restituendoli alla vita cittadina. La facoltà di Economia mostra nel suo insieme i lati migliori del pluralismo architettonico di De Carlo, coniugando attività umane a più gradi e preservando rapporti paesaggistici ed urbani."  

 Testo di Vincenzo Estremo

Edifici storici e ville
Via Saffi
61029 Urbino (PU)

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E.g., 2025-06-02
E.g., 21:09