Le sorgenti dell’Alpe della Luna: Marecchia, Foglia e Metauro
Schede primarie
Le sorgenti dell’Alpe della Luna: Marecchia, Foglia e Metauro
L’altro elemento che caratterizza il territorio dell’Alpe della Luna e di Badia Tedalda è la presenza dell’acqua, in tutte le sue forme: sorgenti, torrenti, fossi, cascate.
Dalla dorsale, ricoperta di boschi con piante secolari se non millenarie come a Pratieghi con la presenza del tasso (Taxus baccata), pianta sempreverde che arriva a superare i 2mila anni, nascono il Fiume Marecchia ( Monte Zucca 1263 m.s.l.m.), Il Metauro con il suo corso principale del torrente Auro (Monte Maggiore 1,384 m.s.l.m.) e il Foglia, antico Isauro, ( Monte Sovara 1003 m.s.l.m.). Un triangolo di terrà che abbraccia Toscana, Romagna e Marche e che ha unito in una commistione di influenze, cultura e storia fin prima delle popolazioni Etrusche, Umbre Picene e Romane.
Il Marecchia, l'antico "Ariminus" che diede o ricevette il nome da Rimini , confluisce, dopo un percorso di circa 80 Km, in Adriatico, in due rami di cui uno è il porto-canale di Rimini. Le sponde del fiume che lambiscono il Montefeltro, sono caratterizzate da rocche, castelli, pievi, musei con testimonianze della cultura rurale, e della tradizione francescana. Trovano queste terre la loro immortalità nei paesaggi rinascimentali di Piero della Francesca e di Leonardo da Vinci fino ad arrivare al “mondo” di Tonino Guerra. Il letto del fiume è ampio e ciottoloso e assume carattere torrentizio con la caratteristica geologica di avere una notevole portata d'acqua sotto il substrato del suo letto di scorrimento con alcune foci che escono lontano dalla costa, e formano polle di acqua dolce. Assolutamente da non perdere la Cascata dell’affluente Presalino.
Il Foglia, citato come Isaurus dal poeta latino Lucano (39-65 d.C) può aver dato il nome anche alla città di Pesaro (latino Pisaurum), situata alla sua foce. Anticamente il Foglia segnava il confine settentrionale del territorio occupato dai Piceni e il suo percorso taglia ortogonalmente le strutture tettoniche, con una brusca deviazione in corrispondenza del fianco interno del bacino di Montecalvo in Foglia.
Il Metauro, con i suoi 121 Km è il principale fiume della regione Marche per lunghezza. Il suo nome deriva dalla semplice fusione per concatenamento dei nomi dei due rami sorgentizi principali che lo originano: i torrenti Auro e il torrente Meta. Un altro fosso, chiamato Meta, discende dalle pendici del Poggio della Regina a Montelabreve, e confluisce nell’Auro all’altezza dell’antico diruto Mulino di Gorgo Scura.
Fra gli affluenti è da segnalare il fiume Candigliano, noto per il famoso tratto della Gola del Furlo. Nel territorio di Badia Tedalda , si segnala il Fosso delle Cannucce, caratterizzato da piccole cascatelle, pozze naturali e sorgenti solfuree, che sale fino al Colle Quarantelle (1022 m.s.l.m.) con un percorso tra boschi di straordinaria incontaminata bellezza, ricchi di vegetazione e fiori spontanei tra i quali troviamo varietà di orchidee selvatiche. Il fiume Metaurus è noto agli storici per la terribile e sanguinosissima battaglia del 207 a.C., tra i consoli romani Marco Livio Salinatore e Gaio Claudio Nerone. Per visitare le sorgenti dei tre fiumi ci sono numerosi percorsi trekking per i quali è consigliato chiedere informazioni agli Uffici della Proloco di Badia Tedalda.

52032 Badia tebalda (AR)
