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Portico e San Benedetto

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Portico e San Benedetto

Sfondo di un amore che ha segnato la letteratura e ha attraversato i secoli. Tra le viuzze di questo caratteristico presepe disposto su tre livelli, all’ombra del castello e della pieve, secondo la tradizione Cupido scoccò la freccia dell’amore ideale fra Dante e Beatrice.
Portico di Romagna è una terra di passaggio verso la città di Firenze, un borgo medievale immerso in una natura rigogliosa da cui partono splendidi percorsi che uniscono i paesaggi più suggestivi del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi con tesori d’arte e cultura.

 

 

San Benedetto in Alpe sorge invece alla confluenza di tre torrenti, fra i quali il celebre Acquacheta, reso immortale dai versi della Commedia dantesca e oggi al centro dei cosiddetti “parchi letterari”. La meravigliosa cascata, nei secoli passati meta di pellegrinaggi e ritiri spirituali, accoglie l’abbazia benedettina fondata dai monaci di Cluny, dove nell’XI secolo sostò San Romualdo prima di fondare Camaldoli.
Conosciuto in epoca romana come terra di mercati e successivamente come castello appartenuto ai conti Guidi di Dovadola, il borgo di Portico di Romagna conserva nel suo impianto urbanistico la caratteristica divisione medievale su tre piani distinti che rispecchiano la gerarchia sociale e politica.

 

 

La porzione più alta con la rocca, la pieve e il palazzo del Capitano di giustizia un tempo era sede del potere politico, militare e religioso. Nella zona intermedia, lungo via Roma, si trovavano invece i palazzi padronali e notarili del secolo XIII e XIV delle famiglie nobili romagnole e toscane che qui trovavano riparo dal clima ostile delle lotte politiche. Tra loro anche Folco Portinari, padre di Beatrice.
Infine il livello inferiore, disposto sul fiume, era riservato alle abitazioni costruite in verticale della plebe e degli artigiani.
I percorsi pedonali che collegano i tre livelli del borgo sono sopravvissuti ai cambiamenti della modernità e contribuiscono a offrire al visitatore l’immagine di un caratteristico presepe che si staglia nella verde vallata.

 

 

Una veduta d’insieme che si può ammirare dall’affascinante ponte della Maestà, costruito a schiena d’asino su un’unica arcata del fiume Montone. Ma, soprattutto, è una caratteristica che emerge durante le festività natalizie quando il paese si trasforma in una rassegna en plein air di presepi di ogni foggia, disseminati negli angoli più suggestivi e remoti del centro storico: statuine adagiate sui davanzali delle finestre, nei sottoscala, sulle panchine, natività disegnate sulle facciate delle case o disposte all’interno di tronchi cavi.
La tradizione di allestire presepi all’aperto si rinnova di anno in anno trai cittadini del borgo, al punto che Portico di Romagna è stato definito “Il paese dei presepi”. 
Il nome Portico di Romagna risale ai Romani che qui istituirono il portico per il mercato. Lo stemma del Comune con l’albero di olmo riprende un’antica tradizione medievale: quando per statuto nel 1384 fu stabilito che il Podestà avrebbe dovuto recarsi in piazza, dove allora sorgeva un olmo, per leggere le leggi al popolo.
Della porzione in alto si conservano le rovine del castello con la torre Portinari, un tempo torre del castello dei conti Guidi, la pieve, la torre dell’orologio del XV secolo e il palazzo dei Podestà con gli stemmi dei capitani fiorentini.
Tra i palazzi di pregio del suo centro storico si segnalano Palazzo Portinari (XII secolo) in stile fiorentino con il balcone e le loggette, Palazzo Traversari con la lapide dedicata all’umanista abate generale dei camaldolesi Ambrogio dei Traversari, noto per aver diretto i concili di Ferrara e Firenze nel XV secolo.
Sono numerose le possibilità di escursioni verso i sentieri del Monte Busca e della valle del Tramazzo o attraversando il Passo Serra.

L’autunno inonda l’aria con profumi, colori e sapori, celebrati durante la sagra dei frutti del sottobosco e dell’artigianato tipico, una manifestazione che riempie il paese di stand gastronomici e artigianali tra mostre di pittura e fotografia e musica dal vivo.

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