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San Giustino

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San Giustino

Terra di libertà e di contrabbando. Un labirinto di siepi di bosso incornicia il castello. Il parco ricco di fontane e di aiuole di rose introduce alla loggia vasariana che si apre su uno scrigno di capolavori d’arte. Dalla Madonna col Bambino e Santi, realizzata da Signorelli, agli affreschi attribuiti a Cristoforo Ghepardi, allievo prediletto del Vasari, dalla Madonna di Andrea del Sarto alle opere di Guido Reni, senza dimenticare gli arredi come la culla del cardinale, la sala del trono o quella dedicata alle donne famose. Il Castello Bufalini è il biglietto da visita di San Giustino, oggi di proprietà della Soprintendenza. 

 

 

L’antico borgo umbro di San Giustino si allarga all’estremo nord della Valtiberina, al confine con la Toscana. La sua storia racchiude gesta di libertà, di indipendenza e di confine nei luoghi un tempo adibiti alla lavorazione del tabacco e del guado, entrambi protagonisti del contrabbando locale. 

Le cronache raccontano che tra le colline della vallata per circa quattrocento anni è esistita la Repubblica di Cospaia, il più piccolo stato repubblicano d’Italia e probabilmente anche d’Europa. Tutto nasce da un errore di mappatura tra i confini dello Stato pontificio e il Granducato di Toscana che porta a escludere dalle cartine una piccola striscia di terra larga appena settecento metri e lunga circa quattro chilometri: la Repubblica di Cospaia, rimasta territorio a sé dal 1440 al 1826. A questo episodio molto sentito tra le colline dell’alta valle del Tevere è dedicata una rievocazione storica che abbina iniziative di elevato spessore culturale a mostre, spettacoli teatrali, scene storiche, stand e laboratori del gusto.

 

 

Il centro storico di San Giustino è dominato dal profilo del Castello Bufalini, antica fortezza militare eretta alla fine del XV secolo, oggi raro esempio di dimora storica signorile rimasta pressoché integra. La struttura subisce una prima trasformazione in palazzo signorile fortificato all’inizio del 1500, con ampie logge di gusto tardo rinascimentale, esempio. Il parco circostante è invece concepito come un giardino “all’italiana” affiancato da limonaie, giochi di fontane, un roseto e un labirinto impiantato nel 1692. 

 

 

 

Nel paesaggio che si allarga intorno al nucleo storico lungo l’itinerario denominato “Feudi, castelli e ville” spuntano resti di antiche abitazioni romane, palazzi dal gusto neoclassico come villa Cappelletti, circondati da giardini e costruzioni tardo rinascimentali come villa Margherini Graziani di Celalba. Sembra che Plinio il Giovane abbia soggiornato a lungo nella località che ancora oggi porta il suo nome, Colle Plinio, impreziosita da scavi archeologici conservati nel museo omonimo. Diversi sono i musei ospitati a San Giustino: il Museo storico e scientifico del Tabacco, il primo in Umbria e uno dei pochi in Italia, nato con l’obiettivo di conservare e valorizzare il patrimonio storico e culturale legato alla coltura di questa pianta, il Museo stabilimento tipografico Pliniana, mentre di epoca recente è il bizzarro Museo delle scatole e dei ricordi.

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