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Mercatino Conca

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Mercatino Conca

Terra di mercati, mulini e di antiche fiere di bestiame. In una natura dolce, segnata dal lento scorrere del fiume Conca, i primi viandanti nel XII secolo hanno trovato riparo lungo la sponda sinistra di un corso d’acqua dalla natura ambivalente. 

Denominato “rapace” dai Romani per la sua forza distruttiva, tale che durante le numerose piene allagava i campi della vallata e trascinava via ogni cosa lungo il suo cammino, il fiume Conca nei mesi estivi si ritira schivo in lunghi periodi di secca, assorbito completamente dai raggi del sole. 

Il borgo di Mercatino Conca è noto fin dal 1272 con il nome di Pian di Castello, chiamato così per la sua posizione geografica completamente immersa nella valle. Crocevia di antichi percorsi e mulattiere, distrutto nel 1462 da Federico da Montefeltro. Ma con il decreto emanato nel 1508 da Guidubaldo I Montefeltro è stato riconosciuto luogo di mercato settimanale del venerdì e centro delle fiere di bestiame del Venerdì Santo, di Sant’Ubaldo e di San Pietro. Una tradizione sopravvissuta ai secoli, tanto che ancora oggi specialmente in estate il tradizionale mercato del venerdì riempie il paese di folle turisti e di allegria che non fa certo rimpiangere la vivacità di una volta. 

Mercatino nasce per vocazione soprattutto commerciale, all’incrocio di due grandi direttrici stradali, quella da Rimini a Carpegna e quella da Urbino a San Marino. Le fonti raccontano prima dell’apertura di un’osteria, poi della costruzione di un mulino, poi di un altro e di un altro ancora, fino alla creazione della grande fiera di bestiame tra i campi della vallata. 

Ma la sua storia è segnata anche da eventi rovinosi. Nel suo passato si contano almeno quattro violente inondazioni, che sono valse alle acque del fiume Conca l’appellativo di “rapaci” imposto dagli scrittori di epoca romana. Oggi la natura torrentizia del bacino idrico è ancora evidente, in contrasto con l’aspetto pacifico della vallata. 

Dell’antico passato di Mercatino restano soltanto una manciata di ruderi, poiché il centro storico è stato soppiantato in gran parte da edifici moderni. Il suo importante ruolo strategico di territorio ai confini tra le Marche e la Romagna è testimoniato dall’imponente ponte a sei arcate che attraversa il fiume Conca, favorendo i collegamenti tra Urbino e la Repubblica di San Marino. 

Lungo il corso d’acqua si trovano tre antichi mulini, non più funzionanti, ma emblema di un passato legato all’agricoltura, alla risorsa fluviale e al commercio. 

L’antico spirito di intraprendenza è rimasto intatto tra i suoi abitanti. Il Conca si presenta come un fiume dalle fresche acque che si rintanano in anse e alcove, sulla cui riva si può placidamente passeggiare. 

Le grosse fiere di bestiame hanno lasciato il posto a due grandi mercati: la Fiera del Venerdì Santo e la Fiera di Sant’Ubaldo che si tiene la prima domenica dopo il 16 maggio. Particolarmente sentita è anche la festa paesana che si ripete la prima domenica e il primo lunedì di agosto e vede il paese ricoprirsi di banchetti in cui si offrono agli avventori spaghetti e dolci gratis tra musiche romagnole e balli popolari. 

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