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La nove colli: un mito a due ruote

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La nove colli: un mito a due ruote

Pedalare la bellezza. Raccontando storie di bici, arte e Appennino romagnolo. Tutto comincia nella primavera del 1971, quando gli amici del gruppo cicloturistico Fausto Coppi danno il via alla prima edizione: la partenza è dalla sede storica del Bar del Corso a Cesenatico, sono le cinque del mattino e gli iscritti diciassette.

Un'avventura che oggi registra più di diecimila partecipanti all'anno, con appassionati provenienti da tutto il mondo che, a maggio, si trovano nel nome del motto “Solo per passione”. Le ultime edizioni sono peraltro dedicate al campione cesenaticense Marco Pantani. 

Nove ore in sella dunque, per nove colli e un totale di 202 chilometri fatti di rughe di fatica e sorrisi: le pendenze arrivano al 18 per cento e il dislivello sul mare segna fino a 3.840 metri (bisogna saperci fare insomma). C'è anche il percorso più breve di 130 chilometri, non da meno. 

Eccolo il gruppone colorato che sale e scende, ecco i guizzi personali, le strategie, le curve a denti stretti, il sudore, la passione spinta dai polpacci e la felicità di trovarsi in un territorio unico che si lascia assaporare a colpi di pedale. 

Fra le tappe memorabili: quella del 1996 quando per la prima volta una manifestazione supera le diecimila unità (e non esistendo ancora chip elettronici i controlli equivalevano a un timbro a mano sul foglio gara); i quarant'anni celebrati nel 2010 (dodicimila partecipanti) con il Giro d'Italia che onora la Nove Colli pedalando nella parte finale del percorso; nel 2015 i sempre dodicimila pettorali sono assegnati in quattro minuti, con prenotazioni online. 

Un itinerario che è inoltre spunto per cicloturisti che, al di là della prova sportiva, scelgono queste strade per i loro viaggi a due ruote, all'inseguimento della natura, dell'arte e dell'enogastronomia del territorio.