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Il regno del Vitellone Bianco: Chianina, Marchigiana e Romagnola

Schede primarie

Il regno del Vitellone Bianco: Chianina, Marchigiana e Romagnola

Una razza speciale dell'Appennino centrale. Secoli di allevamento e utilizzo come forza lavoro, partendo dagli etruschi e dai romani, fino a consegnare il bovino più grande al mondo, quale è la Chianina dal manto bianco. Animale sacro le cui testimonianze originarie si hanno già nelle pitture rupestri. 

Non da meno la Marchigiana, derivante dall'incrocio fra il “Bovino dalle grandi corna” in Italia già dal VI secolo d.C. e appunto il toro chianino e poi ancora con la razza romagnola. Per risalire alle origini di quest'ultima c'è da tornare indietro nel tempo alle invasioni dei longobardi e al loro stabilizzarsi, appunto, nei territorio romagnoli. 

Tutte razze regine di questi territori, dai pascoli più ampi ai terreni marginali. 

Nella proposta gastronomica si presentano oggi con una variante di oltre venti tagli, fra lombata, filetto, fesa, girello, collo, pancia, sottospalla e oltre. Sono carni rosso vivo e succulente.

Un apposito Consorzio si occupa di tutelare e promuovere questo straordinario patrimonio bovino dell'Appennino Centrale, cui è stato assegnato anche il marchio IGP ”Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale”, attraverso l'informazione al consumatore e la cura generale degli interressi relativi alla produzione IGP soggetti ad apposito disciplinare.