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Vedute rinascimentali

Schede primarie

Vedute rinascimentali

Punti di vista privilegiati. Paesaggio ideale, tratti speciali. Per fermarsi, come solo qui può essere, di fronte all'infinito diventato arte.

Uscire come se si fosse in balcone e, quindi, respirare il paesaggio. E guardarlo con gli occhi dell'artista che lo hanno consegnato al tempo. Un tavolozza unica per rivivere i capolavori del Rinascimento.

Ecco allora, tra Urbania e Sant’Angelo in Vado, il Balcone Ca' Mocetto che regala il paesaggio che fa da sfondo al ritratto di Federico da Montefeltro di Piero della Francesca

Una fortuna unica, quella di poter sfogliare un catalogo d'arte e turismo espresso nel territorio del fiume Metauro nella sua piana, tra Urbania, Peglio e Sant'Angelo in Vado e l'Appennino, l'Alpe della Luna, Sasso Simone e Simoncello, il Carpegna. Il lago. Oggi come ieri, sono lì. 

Tra Fermignano ed Urbania, a Piana di San Silvestro, c'è il paesaggio dei Carri Trionfali del Dittico dei Duchi di Urbino. 

La vallata, ancora il Metauro e Urbania, Fermignano, Urbino ed Acqualagna. Le colline e i colli. La vita intorno. E questo è il Balcone di Pieve del Colle. 

Dal Balcone in Località Boaggine, in prossimità del Monte Carpegna, si rivive la scena della Natività, nel suo sfondo diviso fra paesaggio e veduta di Sansepolcro

Montecopiolo fa invece da sfondo a La Resurrezione. E addirittura con il fondale dello stesso territorio riportato nel Battesimo di Cristo, ma dall'altro versante. Doppia veduta dunque dal Balcone Montecopiolo

La località dove meglio tutto ciò si concentra, dal paesaggio alla singola vita che scorre nelle sue viuzze come vene eterne è Urbino.

Ma è da Pennabilli, al Roccione e al Monte Costagrande che l'occhio si lascia rapire dalla soprendente scoperta dei luoghi che fecero da sfondo al più celebre dei volti: quello di Monna Lisa reso imperituro dal genio di Leonardo e dalla sua Gioconda.

Dove, se non in questi territori, dunque, ci si eleva insieme alla prospettiva aerea delle opere di Piero della Francesca ed all’immortale fama di Raffaello e Leonardo?