"Loading..."

Una danza di colori

Schede primarie

Una danza di colori

Rossi intensi, verdi brillanti, pallidi ocra e intensi color terra che si fondono in tavolozze che toccano il cuore. È un trionfo di sensi, un caleidoscopio di colori quello che attende chi parte alla scoperta del cuore verde dell’Appennino.

Mille colori e sfumature, come quelli dei mosaici che impreziosiscono le mura antiche di Pesaro o Sant’Angelo in Vedo o delle pietanze che allietano pranzi e cene in quest’angolo nascosto d’Italia.

Sono i boschi dell’Appenino: meno aspri e imponenti di quelli alpini, ma più accoglienti e vitali, con la loro grande varietà di tinte e sfumature, tutte da vivere, tutte da scoprire.

Dal verde brillante del Fagus Selvatica ai toni più salvia del Pero comune, dal nero del sambuco ai toni lattei del salice, fino al rosa pallido del ciliegio e del mandorlo: gli alberi patriarchi del Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello, a cavallo tra Marche ed Emilia Romagna, già da soli compongono un dipinto policromo di rara ricchezza.

Ma basta muoversi poco più a sud, tra Umbria e Marche, a mezza strada tra Fermignano e Acqualagna, e lo spettacolo subito cambia. Nella Riserva Naturale Statale Gola del Furlo il dipinto della natura si fa di contrasti, con il turchese intenso del Furlo che taglia come una vena il grigio-argento delle rocce e lo smeraldo degli arbusti a picco, punteggiati qua e là dal bianco spumoso di una cascatella.

Colori profondi come profondo è lo spirito di questo Appennino, man mano che ci si addentra nel suo cuore: sui prati del Parco di Monte Cucco  in primavera è un trionfo policromo di narcisi, anemoni, gigli rossi, campanule e genzianelle.

Mentre i rossi e gli arancio delle faggete vetuste nel Parco delle Foreste Casentinesi, tra la Valtiberina e la Romagna, hanno giustamente guadagnato ai boschi di Sasso Fratino il titolo ambito di patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

E ancora: i toni più selvaggi della flora Appennica dei monti Catria e Nerone  e quelli più lievi dell’Oasi di Protezione della fauna di Montebello, in Val Marecchia. Ritmi naturali diversi per diversi accordi dell’anima, per trasformare ogni passeggiata tra questi boschi in una danza silenziosa di odori e colori.