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Terre di duchi e mecenati: tra Montefeltro e Malatesta

Schede primarie

Terre di duchi e mecenati: tra Montefeltro e Malatesta

Uomini d'arme e d'arte. Federico e Sigismondo, Duca di Montefeltro il primo e (1422-1482) e Signore di Rimini (1417-1468) il secondo. Nomi che con le rispettive famiglie hanno segnato la storia di buona parte dell'Italia centrale. 

Condottieri che si sono scontrati duramente sul campo di battaglia, fra saccheggi, perdite e riconquiste di possedimenti di famiglia per il predominio su un Appennino interno nel quale, al tempo, oltre che il clangore delle armi, risuonava la meraviglia dell'arte. Tanto da fare di queste terre centro riconosciuto e ammirato per fermento culturale da tutta l'Europa di allora. 

Quel territorio fra Marche e Romagna di signori locali, soggetti feudali, castelli e ancora di Papato. Lì dove “regnarono Guidi e Malatesta”, per dirla con le parole del Pascoli applicandole a tutta l'area e non solo alla Romagna come riferiva lui. 

Due uomini ritratti dalla mano dello stesso pittore, di profilo. Il Duca di Montefeltro, genio militare che si mette in posa in un elegante abito rosso da giurista, da mercante, con un rigoglioso paesaggio sullo sfondo e il Signore di Rimini in abito cavalleresco e sfondo nero. 

Il Piero della Francesca che torna nell'affresco del Tempio Malatestiano con sempre Sigismondo, in ginocchio e con i suoi cani bianco e nero. 

Un territorio unico, questo. Ma davvero. Già, perché in quale altra parte del mondo si concentrano così tanti fermenti? Che peraltro non si fermano al passato ma che da questo prendono slancio per una splendida contemporaneità.