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Natura viva nel cuore dell'Appennino

Schede primarie

Natura viva nel cuore dell'Appennino

Essenza d'Appennino. Monti che sono punto di riferimento del territorio, profili di alture sinonimo di casa. 

Posti dove perdersi e trovarsi, ammirando la natura e le sue espressioni di flora e fauna che soddisfano il sentire selvaggio e offrono, allo stesso tempo, spazio per avventure ed escursioni in zone organizzate e servite. 

Ecco il Monte Catria. I suoi 1701 metri di altitudine offrono diversi versanti, ognuno con la sua peculiarità, tutti da scoprire in escursioni avventurose. L'intero massiccio presenta allo stesso tempo momenti verdi e tondeggianti e ripide pareti da arrampicata. 

Percorrerlo lungo i suoi sentieri vuol dire aprirsi a paesaggi e momenti diversi tra loro, ognuno con la sua emozione. 

E il Monte Nerone, allora, con la vetta di 1526 metri sul livello del mare. Picchi calcarei con boschi e prati intorno, torrenti e cascate, canyon. 

Qui volano l'aquila e il gufo reale. E c'è il lupo. L'area è scrigno per anfibi rari come la salamandrina dagli occhiali e il geotritone italico, simpatici amici che vivono in grotte e forre. 

Il cuore qui batte fra la rete sentieristica, lo sci, speleologia, arrampicata e bicicletta, che sia da strada sulle salite che conducono alla vetta, come quella durissima di Piobbico o la mountain-bike nei boschi. 

E il Monte Petrano, 1162 metri, fra il Nerone e il Catria. E il rilievo calcareo del Monte di Montiego. Fino, poi, a intersecare il Furlo. 

Momenti di rara bellezza regala l'Alpe della Luna, eco della Massa Trabaria, la provincia ecclesiastica del Medioevo, dorsale a cavallo fra Marche e Toscana. 

Piace immaginare gli uomini del tempo passeggiare fra questi magnifici boschi come oggi si fa ancora sui lunghi sentieri, ammirando l'abete bianco, accompagnati dalla fauna appenninica, dal capriolo allo scoiattolo, con la poiana che vola alta.