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Serra Sant’Abbondio

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Serra Sant’Abbondio

Castelli e corsa delle oche. Situata sul versante sinistro dell’alta valle del fiume Cesano, Serra Sant'Abbondio è racchiusa in una conchiglia naturale formata da rilievi e pianori. Anticamente frammentata in tre castelli e in tre borghi, ne conserva la storica rivalità, reiterata ogni anno durante il caratteristico Palio della Rocca in cui si combinano rievocazioni storiche, giochi in costume e rappresentazioni teatrali di arti e mestieri di una volta. 

Il suo nome significa letteralmente “luogo chiuso” e indica la piccola valle dove, fin da tempi antichissimi, sorgeva la chiesa dedicata a Sant’Abbondio. Punto di passaggio per le popolazioni che dall’Italia centrale si spostavano verso il litorale adriatico, conserva tracce che risalgono all’età del ferro.

 

 

Il tessuto urbanistico presenta il tipico assetto dell’antico borgo medievale: una bellezza puntellata da piccole casette in pietra dal disegno semplice e lineare e da strutture religiose di particolare valore architettonico. 

All’avanzata del tempo sono sopravvissute due delle quattro porte d’accesso: la Porta Santa, dotata di una suggestiva torre con l’orologio e la meridiana, e la Porta di Macione che risale al 1200. Poco lontano dal centro storico, nell'area del cimitero, si trova la cripta paleocristiana di San Biagio, una delle testimonianze storico-artistiche più antica delle Marche (VII o VIII secolo).

È costruita con reperti provenienti da un tempio pagano e realizzata all’inizio della diffusione del cristianesimo nella valle del Cesano. Poco lontano si staglia la chiesa cinquecentesca di Santa Maria del Canale, splendidamente ornata con affreschi di scuola eugubina.  

 

 

Tra le pagine dei libri di storia si narra dell’annessione di Serra Sant'Abbondio al ducato di Urbino nel 1384 e della decisione del Duca Federico da Montefeltro di far costruire una rocca a difesa della valle dal celebre Francesco di Giorgio Martini. Di quel progetto oggi rimangono soltanto alcune descrizioni impresse in un manoscritto: sembrerebbe, infatti, che la fortezza sia stata distrutta su ordine del duca Guidobaldo per sottrarla alla conquista di Cesare Borgia. 

 

 

Tuttavia a questo episodio, molto sentito in paese, è stata dedicata la manifestazione folkloristica nota come Palio della Rocca, che ha luogo ogni anno la domenica precedente il 16 settembre, giorno in cui si festeggia il patrono. La festa ruota intorno alla rievocazione della costruzione della Rocca di Serra: banditori in costume rinascimentale a cavallo annunciano in tutto il contado l’inizio del Palio, raffigurato dall’immagine di Sant’Abbondio, martire cristiano perseguitato da Diocleziano. Contemporaneamente si aprono le taverne e le osterie e si srotolano a ogni angolo di strada le bandiere con i vessilli e i colori del proprio castello. La domenica è la giornata clou con la caratteristica sfida tramite la spettacolare corsa delle oche, molto in voga nel Medioevo, tra i tre antichi borghi (Montevecchio, Poggetto e Petrara) e i tre castelli (Leccia, Colombara e Serra Sant’Abbondio o di Sant’Onda) che componevano il territorio di Serra Sant'Abbondio. 

 

 

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