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San Leo

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San Leo

Icona di maestosità. San Leo ha un passato glorioso, rivelato e celebrato dal suo aspetto imponente. Il borgo antico, alle spalle di San Marino, si inerpica su un enorme sperone roccioso, ed è accessibile da un’unica via, tagliata nella roccia.
Il profilo del paese, oggi nel club dei borghi più belli d'Italia, si staglia sull’Appennino con prorompente compostezza.

Sulla punta più elevata del massiccio, il forte medievale si conserva intatto, proteso verso il cielo a sfidare la gravità.
La fortezza presenta un mastio dall’ingresso gotico e torrioni circolari, a delimitare gli angoli delle mura di cinta. Dalla sommità del forte, la vista spazia libera tra le vette montuose, esplorando la vallata e raggiungendo il mare.
Il magnifico panorama, con i suoi colori e le sue profondità, ispirò la pittura prospettica di Piero della Francesca, grande maestro rinascimentale.

 

 

Ogni angolo della cittadella fortificata rammenta di antichi tumulti, epiche gesta e imprese del passato. Intatte nella loro bellezza si conservano la torre campanaria sul monte della guardia, la Pieve preromanica di Santa Maria Assunta, il Duomo romanico-longobardo di San Leo, il palazzo mediceo oggi sede di un museo d’arte sacra, e il convento duecentesco di Sant'Igne.

Terra di santi e di poeti, la città di San Leo lega la sua storia a quella di Dante Alighieri, che vi soggiornò, citandola nella Divina Commedia, e alla vita di san Francesco: secondo la tradizione, infatti, nel Palazzo dei Conti Nardini, che si affaccia sulla piazza centrale del paese, il santo di Assisi tenne una predica. Le sue parole emozionarono il conte Orlando Cattani da Chiusi, che dopo averle ascoltate decise di donare al santo il monte Verna, su cui in seguito ricevette le stigmate.

 

 

Indissolubilmente legato ad un santo è anche il nome stesso di questa città, che, in epoca romana e pre-cristiana, si chiamava Monte Feltro - denominazione estesa all'intera regione. La storia di Leo, dalle sfumature mitiche, narra di un esule giunto a Rimini dalla Dalmazia, per sfuggire alla persecuzione di Diocleziano. Dopo aver trovato rifugio sul Monte Feltro, Leo vi fece sorgere una chiesa e diede avvio allo sviluppo dell’odierno abitato, che prese il suo nome. San Leo mantenne la propria posizione di storica capitale del Montefeltro.  

 

 

Memorie leggendarie, vedute sconfinate, bellezza armoniosa, spiritualità profonda. San Leo è tutto questo, e altro ancora. Salendo sulle alture rocciose del monte San Severino, è possibile sorprendersi con un'emozione in più: decollare con il parapendio, per vivere l'ebbrezza del volo.
 

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