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Apecchio

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Apecchio

Una città da guinness dei primati. Con il mappamondo della pace alto tre piani, in cui possono addirittura entrare seicento persone, un ponte sospeso sorretto da quattordici cavi in acciaio (il Ponte del Coraggio), il vicolo più stretto d’Italia nascosto nel reticolo di stradine del suo centro storico e un albero realizzato con 150mila bottoni.

Luogo ideale in cui iniziare un viaggio nel tempo, a partire dalla scoperta di crani e artigli di dinosauri, in cui perdersi tra rivoli di acque cristalline, sulfuree e oligominerali, al cospetto di cime dove regna sovrana l’aquila reale. 

 

 

Apecchio, con i suoi 103 chilometri quadrati di territorio, è il settimo territorio per estensione della provincia di Pesaro-Urbino. Le origini sono antichissime: le pietre raccontano di insediamenti umbri, etruschi, romani e celtici, fino al dominio della nobile famiglia dei conti Ubaldini che ha lasciato lo stemma del suo antico casato su molte opere rinascimentali conservate in paese. In primis il quattrocentesco Palazzo Ubaldini, con il Museo dei fossili minerali del Monte Nerone che si snoda tra i labirinti sotterranei. La raccolta di ammoniti e i circa tremila reperti, tra cui i rari artigli di dinosauro, ne fanno una struttura tra le più ricche e interessanti in Italia. 

Ad Apecchio i monumenti artistici di pregio e i palazzi gentilizi fanno da contraltare ad antiche costruzioni rurali, torri colombaie e vecchi mulini ad acqua oggi abbandonati. Il caratteristico ponte sul fiume Biscubio, dall’elegante forma a schiena d’asino, conduce fino al centro storico per poi arrivare al Campanone, la torre dell’orologio che un tempo costituiva l’ingresso principale del castello e che oggi conserva il tipico orologio cinquecentesco e lo stemma della famiglia Ubaldini. 

 

 

Poco distante si incontra il “vicoletto” nei pressi dell’ex quartiere ebraico che si dice sia il più stretto d’Italia. Oggi, al posto della sinagoga, si leva la chiesa della Madonna della Vita con i dipinti del Seicento. Appartiene all’XI secolo invece il santuario del Santissimo Crocifisso, un tempo pieve di San Martino.

Il genio dei suoi abitanti e il desiderio di sfidare le leggi della fisica si è impresso nei trentuno metri di circonferenza e centottanta quintali di peso del mappamondo della pace, inserito nel Guinness dei primati. Realizzato interamente in legno dall’eclettico artigiano Orfeo Bartolucci, il globo gigante è adagiato sulla collina di Colombara: diviso all'interno in tre piani, può ospitare fino a seicento persone “di tutte le lingue, culture e religioni”. 

 

 

 

L’anima pacifista e multiculturale di Apecchio si combina con l’amore per la sua natura generosa e rigogliosa, fatta di verdi pascoli e distese boscose, torrenti cristallini e fonti storiche (come la Fonte di acqua sulfurea lungo il percorso erboso Viale di Velluto), dove non è raro incontrare daini, caprioli e cinghiali. 

Lo spirito di festa si esprime invece con i cortei e i giochi storici medievali, con la sagra del bostrengo (un dolce tipico) e la mostra dedicata al tartufo. Irrinunciabile per ogni partecipante è concedersi un calice di birra, ma a patto che sia prodotta nei birrifici artigianali del territorio.

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