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Il Museo geoterritoriale e il Museo archeologico e della Via Flaminia G.C. Corsi

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Il Museo geoterritoriale e il Museo archeologico e della Via Flaminia G.C. Corsi

All'interno delle duecentesche sale del ex Convento agostiniano, con accesso dal chiostro della adiacente chiesa di S. Agostino, in un elegante ed accogliente allestimento il Museo Geo-territoriale di Cantiano offre al visitatore una panoramica sulla natura ed origine geologica delle rocce che ne formano il territorio e dell'influenza che questo ha avuto sulle attività antropiche che si sono sviluppate, dalle pietre scheggiate del Paleolitico, ai ponti della Flaminia romana, dai portali in arenaria dei palazzi signorili, allo sfruttamento delle cave..Testimoni preziosi dell'evoluzione dell'ambiente sono i fossili, di cui sono esposti alcuni calchi degli esemplari di ammoniti più rare della collezione Morena, famoso geologo di Cantiano del secolo scorso. Ma l' aspetto piu' interessante ed intrigante e' rappresentato dalla presenza di “Ugo” (Accoriichnus Natans) un rettile adattato alla vita all' ambiente marino, vissuto probabilmente in eta' Medioliassica. Questo “dinosauro” fu ricostruito grazia al ritrovamento ed allo sue delle sue impronte fossili rinvenute casualmente in uno strato di roccia alle pendici del Monte Catria.
La seconda sezione è il Museo Archeologico G.C.Corsi e della Via Flaminia dedicato alle ricchezze del territorio di Cantiano.

Di grande interesse:

La Sezione Preromana
In età preromana il territorio di Cantiano, per la sua posizione interna a ridosso della dorsale appenninica, rientra tra quelle aree di confine tra la cultura umbra e picena. Allo stato attuale delle ricerche risultano estremamente limitati i dati sul popolamento umano, rappresentati da sporadici ritrovamenti di materiali attribuibili sia alla prima età del Ferro (900 – 580 a.C.) che alla fase arcaica del VI sec. I reperti da Piana di S. Rocco e da Col d’Agello costituivano probabilmente elementi di corredo di due sepolture sconvolte. Tutto ciò sembra far ritenere che il territorio di Cantiano venisse utilizzato più come un luogo di transito che di stanziamento lungo il percorso viario che, superando agevolmente il vicino passo della Scheggia, metteva in comunicazione Piceni, Umbri ed Etruschi.

La Sezione Romana
Il territorio di Cantiano, in seguito alla Lex Flaminia de agro Gallico et Piceno viritim dividundo ed all’apertura nel 220 a.C. della strada consolare Flaminia, fu probabilmente interessato dallo stanziamento di coloni romani in fattorie sparse. In età imperiale, tale territorio, compreso nella VI regio, rientrava nei limiti municipali di Iguvium (sud – ovest), di Pitinum Mergens (nord – est) e di Sentinum (sud – est). Il tipo di insediamento abitativo presente in quest’epoca è costituito da fattorie, talvolta anche di notevole estensione, con semplici ambienti ad uso abitativo, pavimenti in cotto o cocciopesto, separati da un quartiere con funzione marcatamente agricola. Questo almeno è quanto si può ricavare dalla tipologia dei reperti conservati nel Museo.

61044 Cantiano (PU)

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