Scheggia e Pascelupo
Schede primarie
Scheggia e Pascelupo
Due comunità aggregate in un susseguirsi di colline ondulate immerse tra le cime del Monte Catria e del Monte Cucco. Un paesaggio di gole segrete e acque purissime, di boschi sacri e sentieri, di aria limpida e salubre fa da quinta a un territorio ricco di storia e tradizioni rimaste immutate nei secoli.
Il territorio comunale di Scheggia e Pascelupo è immerso nel parco regionale del Monte Cucco, in zona di confine tra l’Umbria e le Marche. L’unione dei due piccoli e deliziosi paesini, voluta per ottimizzare risorse e strutture, risale alla fine del 1800. Prima i due borghi seguono storie diverse. Da un lato le aree montuose e boscose di Scheggia, lungo la via Flaminia, terra di incursioni di Goti, Longobardi e Bizantini, dall’altro l’avamposto fortificato di Pascelupo adagiato sul colle. Entrambi i centri abitati durante tutto il periodo medievale sono baluardi difensivi di Gubbio, prima di entrare a far parte del ducato di Urbino e poi dello Stato della Chiesa dopo l’estinzione dei Della Rovere. Di quelle epoche di battaglie per il possesso del territorio si conserva il castello di Luceoli costruito su un antico insediamento romano e il castello murato a pianta circolare.
Badie, eremi e monasteri persi nel silenzio della vallata raccontano di una tradizione religiosa intrisa di misticismo e autenticità. Gli itinerari religiosi collegano a quote diverse le abbazie benedettine e camaldolesi con gli eremi scavati in pareti di roccia calcarea. Si va dall’abbazia dei Santi Emiliano e Bartolomeo in Congiuntoli (XII secolo) all’abbazia di Santa Maria di Sitria, fondata nei pressi di Isola Fossara all’inizio del XI secolo da San Romualdo, toccando l’eremo di San Girolamo, posto sul ripido versante del fosso di Rio Freddo. Un invito al silenzio e alla meditazione.
Dalle abbazie alla buona cucina, dagli antichi riti figli di tempi lontani alle tradizioni culturali e ludiche, Scheggia e Pascelupo è un territorio che si mostra sempre frizzante e che ha goduto nei secoli di una certa vivacità culturale anche per la sua posizione di importante snodo stradale lungo la Via Flaminia.
Oggi i rituali arcaici sopravvivono nella Festa del Maggio, divisa in due parti tra i mesi di maggio e giugno, incentrata sulla caratteristica salita a piedi fino alla sommità del monte Catria per conquistare il tronco che sarà esibito in piazza durante l’alzata del tronco, appuntamento celebrato il 13 giugno di ogni anno. La Corsa delle Bighe, sfida tra i due rioni del Borgo e della Piazza, in occasione della festa della Natività di Maria Vergine, unisce invece gastronomia, manifestazioni religiose, giochi e spettacoli pirotecnici. Infine si segnala la Festa di primavera con la quale i cittadini danno il benvenuto alla bella stagione con un pranzo tipico in campagna, l’escursione nei boschi e la passeggiata con visita all’eremo di Monte Cucco.